martedì 30 dicembre 2014

Le emissioni elettromagnetiche sono dannose?



Riporto parte de l'articolo di  Nicola D'Angelo pubblicato su www.corrierecomunicazioni.it

La banda larga mobile mette in discussione la nostra salute? Molte posizioni si scontrano, spesso in un mare di confusione di dati scientifici messi al servizio di interessi contrapposti. È pur vero che un principio che non può essere discusso è quello della precauzione: non faccio una cosa finché non sono sicuro che la stessa non provochi danni, ma  a volte il fine sembra giustificare i mezzi, anche in materia di emissioni radioelettriche.
L’Italia è indubbiamente arretrata nelle reti di nuova generazione (trentaseiesima nel mondo), a causa di un suicidio perfetto: la messa ai margini della televisione via cavo per la sciagurata previsione normativa di metà degli anni Settanta (il cavo “monocanale”, contraddizione in termini), il blocco del monopolio telefonico, l’assenza di un visione collettiva sull’importanza di internet.

Nel corso del tempo sono cambiati i parametri relativi ai limiti di elettrosmog delle antenne per la banda larga mobile. Molte posizioni si scontrano. Ma, giusto o sbagliato che sia, quello che appare certo è la mancanza di un organismo che in modo indipendente faccia chiarezza per l’opinione pubblica 

Ora, si sta correndo ai ripari, ma con una strategia massiva, tale da mettere sullo stesso piano le fibre ottiche, l’utilizzo del satellite, wi-fi e, soprattutto, l’ultima generazione (Long term evolution, Lte) della telefonia mobile. Strumenti, quelli dei collegamenti mobili, che appaiono spesso la soluzione per mille problemi.



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